Lettera aperta del Presidente e del Direttore del CoNaProA ai soci
Abbiamo visto il dolore nei Vostri occhi.
Abbiamo sentito la tristezza nella Vostra voce.
È il dolore di tutti noi. È la tristezza di tutti noi.
Giuseppe – non servirebbe ricordarlo – non è stato un semplice collega, un caro socio, un sincero amico. Giuseppe è stato di più: “è noi”. Giuseppe è Adele, Angelo, Eduardo, Emilio, Gennaro, Giampietro, Giovanni, Luigi, Riccardo, Salvatore. Una parte di noi non c’è più, ma restano, l’entusiasmo, la tenacia e l’incrollabile voglia di fare che Giuseppe ci ha trasferito, e per nulla al mondo, nemmeno davanti ad una disgrazia di così grandi proporzioni, Lui avrebbe desistito.
Il dolore e la tristezza che ci assale non è descrivibile. Non è comprensibile.
Ecco. Incomprensibile, è l’unico termine che può descrivere la sensazione che ci pervade.
Una sensazione che ci spinge nel vuoto, in una sorta di baratro senza fondo, buio, dove la destinazione non è visibile. Un percorso oscuro, pericoloso, infame, subìto, non voluto.
No. Non lo possiamo fare. E’ l’esatto contrario di quello che quotidianamente Giuseppe ci ha trasmesso. Lui il Cavaliere Templare, il custode di valori come onestà, lealtà, coraggio. Lui, il ”Gran Sasso”, la roccia che non si demolisce. Non avrebbe accettato passivamente questo oblio.
No. Non possiamo accettarlo, per il rispetto che dobbiamo a Giuseppe, dobbiamo immediatamente riprendere il cammino che stavamo percorrendo insieme a Lui. Lo dobbiamo riprendere subito, ancora una volta insieme a Lui.
Si, solo il corpo di Giuseppe è lontano da noi, ma la Sua anima, il Suo cuore sono ancora qui, vicino alla Sua famiglia, ai Suoi affetti ed è ancora al nostro fianco, come sempre. Giuseppe non ci lascerebbe mai da soli, non lo ha mai fatto e non lo farà mai.
È necessario continuare, per dare coraggio a Rosa, ad Angelo, ai genitori di Giuseppe e a quelli di Rosa, ai Suoi affetti. Abbiamo il dovere di mantenere visibili i Suoi insegnamenti, il Suo spirito, i Suoi valori. Dobbiamo dimostrare loro che Giuseppe è qui con noi e lo sarà per sempre. Così come noi, siamo qui con Lui e con i Suoi cari, per ora e lungo tutto il nostro cammino.
È la prova più dura che potevamo mai immaginare di dovere affrontare. Ma con l’aiuto del “Gran Sasso”, come sempre è stato, possiamo farcela.
Dunque torniamo al lavoro, riprendiamo la navigazione in mare aperto, affrontiamo insieme questo terribile tsunami e testimoniamo, con il nostro lavoro quotidiano, che con Giuseppe abbiamo costruito un edificio solido, di cose materiali ed immateriali di cui andare orgogliosi. Ma soprattutto continuiamo a rendere vivo e reale quel sogno che abbiamo progettato insieme a Giuseppe: Lui così vorrebbe, ne siamo certi.
Non è facile. Sembra impossibile. Ma con l’aiuto di Giuseppe ce la faremo: insieme, ancora più uniti, più squadra, come sempre.
Angelo e Riccardo